L’erotica pop di Fucci
Forse solo gli anglofoni sapranno che l’appellativo fucci viene usato nello slang inglese e americano per chiamare tutto il materiale contraffatto Gucci, derivato da fake Gucci (falso Gucci), contratto, per l’appunto in fucci.
L’arte dell’illustratore finlandese/canadese Fucci, forse si ispira proprio a questa definizione, andando in contrasto con quel mondo patinato in cui la sessualità è non è libera dalle imposizioni di mercato e le donne sono stereotipate. I colori vibranti della pop art, qui diventata post-pop, per Fucci diventano linee essenziali, lasciando spazio a piccoli racconti formati solo da coloratissime linee e forme geometriche. L’arte contemporanea diventa provocatoria, rimanendo sempre sofisticata e mai volgare.
L’illustratore Fucci, però, si ispira (e va oltre) all’arte pop di artisti come ad esempio Roy Lichtenstein e alla moda psichedelica degli anni ’60 e ’70. Risulta quasi impossibile pensare che non ci sia una correlazione con lo stilista italiano Emilio Pucci, i cui abiti firmati realizzati con tessuti fatti di geometriche ancora influenzano il mercato mondiale.
Fucci ad oggi lavora e vive nel suo studio a Toronto, in Canada e si è guadagnato nell’arco di pochi anni l’interesse di molte gallerie in Canada, in Inghilterra e in tutto il mondo.
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