Waves ’98: il pluripremiato cortometraggio su Beirut
Il rapporto con la propria città, le proprie origini, è sempre stato oggetto di studi, narrativa e conflitti e ha affascinato artisti di ogni tipo, anche se a volte se ne riscontra difficoltà nel riuscire a descrivere quella particolare emozione. Ely Dagher, realizzatore di questo incredibile cortometraggio ha provato a descrivere questo rapporto, conflittuale, con la propria città d’origine, Beirut, capitale e più grande metropoli del Libano.
Attraverso le vicende del protagonista Omar, scopriamo cosa significa crescere e vivere a Beirut nel 1998, l’oppressiva presenza fisica dei palazzi, la voglia di scappare, in conflitto perenne con la malinconia di casa, con il legame e l’amore per la terra che lo ha generato. Omar, insieme ai suoi amici, a soli otto anni dalla fine della guerra civile, scopre la libertà del nuovo, forse dell’occidente tanto sognato e libero, per poi rendersi conto di cosa lo leghi realmente alla sua terra. Autobiografico e intenso come pochi, descrive puramente il dilemma interiore del suo creatore Ely Dagher.
Con un surreale, ma importantissimo stile, quasi unico nel suo genere, Waves ’98 mescola illustrazione classica a clip video fotorealistiche, rendendo Beirut un posto magico e surreale e al contempo grigio ed oppressivo.
Waves ’98 è stato accolto con clamore in moltissimi festival fin dalla sua nascita, riuscendo a guadagnarsi nel 2015 la Palma d’Oro a Cannes per il miglior cortometraggio.
Continuate a seguire Ely Dagher sul suo sito ufficiale oppure sulla sua agenzia beaverandbeaver