Beyond Taste: riscoprire il cibo grazie al design
In our everyday life, we have lost our connection to food. We have breakfast on-the-go, eat lunch while swiping through Instagram and have dinner while watching Netflix.
Sappiamo cosa mangiamo? Forse sì, siamo più consapevoli di prima: guardiamo le etichette con attenzione per capire che ingredienti ci sono all’interno, ci preoccupiamo che un alimento non abbia subito troppe sofisticazioni. Ma siamo veramente consapevoli del percorso che fa un determinato cibo per arrivare nei nostri piatti?
Ci ha pensato Teresa Berger, una dottoranda dell’accademia di design di Eindhoven, che ha realizzato un progetto di design chiamato Beyond Taste, una serie di piatti (otto in tutto) per aiutare i commensali a riacquisire consapevolezza sul modo in cui il cibo è fatto e concepito e come si presenta davanti ai nostri occhi prima di essere consumato.
Piatti piccoli, rotondi, oppure grandi, spugnosi, ognuno adatto a ospitare una pietanza specifica, in grado di esaltarne forma, sapore, essenza.
“La maggior parte della gente – dice Teresa Berger – vive in contesti completamente urbani ed ha perso la consapevolezza di com’è fatto il cibo. Nella vita di ogni giorno siamo sempre più attenti a fare altro, mentre mangiamo, e ci dimentichiamo della forma degli alimenti, della loro consistenza, di ciò che comporta assumerli e consumarli. Non ci prendiamo il nostro tempo – continua, a ragione, Teresa Berger – per riscoprire un contatto con ciò che la natura ci ha regalato. In pratica viviamo una vita guardando un film muto, senza percepire i suoni”.
Ed è per questo che il servizio di piatti concepito da Teresa Berger in Beyond Taste un suono ce l’ha, anche piuttosto definito. E ogni piatto ha un suono diverso, una forma diversa ed è destinato ad un alimento diverso.
Entrare nuovamente in contatto con ciò che ci tiene in vita è forse il modo migliore per ricominciare a vivere per davvero. In modo sano. Anche senza guardare le etichette.
Trovate qui il suo profilo Instagram