Album Rotto – Il ritorno di Joe Rotto più spietato che mai
Esattamente un anno fa abbiamo incontrato Luca Buoncristiano e con lui abbiamo chiacchierato del suo Libro Rotto.
Oggi ci ritroviamo tra le mani Album Rotto, che non è proprio un sequel di Libro Rotto, ma è quasi una sua appendice, una sorta di costola del romanzo precedente. A differenza del primo, qui le parole sono ridotte all’essenziale per dare spazio alle illustrazioni, ma quelle parole – forse proprio perché essenziali – sono taglienti e pungenti come una lama appena affilata.
In Album Rotto, Joe Rotto parla poco ma sa come trafiggerti il cuore e ogni suo respiro è misurato e (pre)potente. E quello che disturba di più delle sue parole e delle sue azioni, quello che davvero non ti fa dormire la notte, è che a parlarti è la voce della tua coscienza. E nei personaggi drammatici e decadenti dei suoi libri ti ci immedesimi anche, perché in fondo non sono poi così diversi da te. E forse è per questo che fanno male.
Il fatto è che Joe Rotto non te le manda a dire, non aspetta il momento giusto per parlarti, non trova le parole giuste per non farti del male. Joe è Rotto e come tale non ha filtri nè coscienza. O forse ne ha una che funziona troppo. Ecco perché va a ruota libera.
Album Rotto è un romanzo che si dipana per immagini, disegni e visioni distorte. Un viaggio on the road realistico e delirante, grottesco e drammatico, spietato e compassionevole. Bipolare, come il disturbo o il disordine. Bipolare e (dis)ordinato. Bipolare e (dis)turbato.
Joe Rotto è tornato, quindi. Ma forse non è mai andato via. E mentre continua il suo viaggio on the road, con la sua auto retrò e il suo cane Sid, lungo la strada si imbatte – e noi con lui – in decine di personaggi grotteschi e ripugnanti, veri e propri fenomeni da baraccone e dispensatori di verità. Perché la verità è così, è ripugnante e disgustosa – e puzza di topo marcio.
Leggendo questo libro ci accorgiamo di essere come i suoi personaggi, tutte cause perse. Ecco perché ci piace Joe Rotto. Perché è perturbante. Perché ti permette l’immedesimazione ma non la redenzione. Perché alla fine non c’è speranza per nessuno, mai. Come nella vita.
Come Joe Rotto, così Luca Buoncristiano. Divertente, dissacrante, spietato. E’ come se Hunter S. Thompson invitasse a cena Charles Bukowski ma i ristoranti sono tutti chiusi, sono le 4 del mattino e l’unico posto – sempre – aperto è il fruttarolo bangla che vende superalcolici sotto banco. E la fame è tanta ma la sete pure e “Dammi 10 birre per favore e tieni il resto” e finite per sprofondare sugli scalini della chiesa a ubriacarvi fino ad prendere sonno.
Album Rotto, edito da El Doctor Sax, è già in vendita e disponibile su Amazon.